Non c’è Pasqua se non c’è il Casatiello in tavola. Da siciliano la tradizione del casatiello non mi appartiene ma, vivendo da tempo lontano dalla Sicilia e dopo averlo assaggiato, è entrato a far parte della mia personale tradizione. Ovviamente non ho la pretesa di fare il vero ed originale casatiello ma, modestamente, quest’anno mi è venuto veramente bene!
Cosa ho utilizzato: farina manitoba forte 600gr, acqua 350ml, burro 150gr (o strutto 120gr), livito di birra 1 panetto, uova 2, salame 150gr, formaggio (tipo Auricchio) 180gr, pepe lungo macinato qb, sale qb.
La preparazione del casatiello non differisce molto dalla preparazione del pane, almeno nelle prime fasi.
Ho iniziato sciogliendo il lievito di birra nell’acqua a temperatura ambiente e poco per volta l’ho aggiunta alla farina. Dopo aver amalgamato bene, ho aggiunto il burro tenero. La ricetta originale prevede lo strutto ma ho preferito mantenermi più leggero, se così si può dire!
Una volta ottenuto un impasto morbido e ben lavorato ho lasciato che lievitasse per almeno 24 ore ben coperto con della pellicola.
Con la lievitazione il volume dell’impasto dovrà raddoppiare. Se ciò non dovesse accadere dopo le prime 24 ore prolungate la lievitazione per altre 12 ore.
Una volta pronta la pasta non ho fatto altro che stenderla in modo da ottenere un rettangolo con uno spessore di circa mezzo centimetro facendo attenzione a non bucarlo. L’ho cosparsa di salame, formaggio e uova sode tagliate a cubetti.
Il formaggio consigliato è l’Auricchio, ma un ottimo caciocavallo o un provolone, dolce o piccante che sia, andranno bene ugualmente.
A questo punto, partendo dal lato lungo, ho arrotolato su se stesso il rettangolo di pasta e l’ho sistemato in una teglia dai bordi alti in modo da formare una ciambella e ho lasciato lievitare per almeno un’altra ora o due.
Ho cotto in forno preriscaldato per 45 minuti a 200 gradi. La durata della cottura ovviamente varia in base alla tipologia di forno utilizzata. Il risultato finale dovrà ricordare la doratura tipica del pane.
Anche se non è strettamente necessario, ho spennellato la superficie con dell’uovo sbattuto per conferire una colorazione dorata ancora più decisa.
Le versioni tradizionali prevedono una decorazione di uova sode con guscio disposte sulla superficie del casatiello e coperte da due striscioline di pasta disposte a croce.
Personalmente preferisco trovare l’uovo all’interno, così da non dovermi preoccupare di sgusciarlo, e soprattutto averlo nell’impasto insieme agli altri ingredienti. Questo particolare farebbe parlare più di tortano che di casatiello, ma alla fine cosa importa? Casatiello o tortano che sia non vedo l’ora di mangiarlo!
Buon appetito!
No Comments